"Ci sono cose che pensi immutabili. La vita andrà avanti all'infinito ma sai che loro ci saranno sempre, solide, rassicuranti, al tuo fianco. Ti dicono che non c'è più Luciano, e tu non capisci, ci devi pensare, hai capito male, non ci credi. Non è possibile.
Non posso dire di averlo conosciuto. Come molti di voi l'ho visto tante volte, alle Eroiche, e poi ho scambiato due parole con lui in occasione della Montalcino, a giugno: "Luciano, parlami della tua vita". In breve, ho aggiunto, altrimenti stiamo qui fino a Pasqua. E lui ha raccontato. Non della sua vita, ma della nostra, della mia, della tua, di come vorremmo che fossero le nostre vite. Ho capito che ho perso un sacco di tempo per correre dietro alle cose che non contano, ho capito anche che non è tardi per cambiare.
Poi rivedo il filmato dell'intervista, un groppo alla gola, gli occhi lucidi. Perché Luciano era così, puro, semplice, ti parlava con gli occhi, con il cuore, e bastava una sua frase per conoscerlo e amarlo.
Questa Eroica parte così, senza di lui. È triste quando lo ricordiamo, quando vediamo le sue foto e la sua bici esposta a La Bottega a Gaiole. Non è più triste al via, inizia la grande festa in suo onore".
Aldo Ballerini